Rosarno, subito dopo gli scontri – 10 gennaio 2010
- Luoghi , memorie di storie -
Subito dopo gli scontri di Rosarno, immediatamente dopo lo sgombero, ho realizzato un reportage fotografico nell’area della piana di Gioia Tauro, comprendente la zona dello Spartimento nell’ex
oleificio dove erano alloggiati gli immigrati africani, e nella rognetta.Le foto pubblicate si riferiscono proprio a quest’ultimo spazio, la Rognetta, primo insediamento storico dei migranti
africani. Il luogo acquista una duplice importanza in quanto non esiste più , abbiamo assistito alla sua demolizione, ordinata il giorno dopo l’evacuazione. Attraverso le foto si può ricostruire un
mondo , una struttura senza tetto, dove all’interno case-stanze in lamiera, e abitazioni ricoperte con buste di plastica occupavano la superficie della costruzione, ormai uno scheletro. Biciclette
accatastate occupavano una parte del piazzale. Un mondo, pieno di segni e di simboli, portatore di due culture differenti, quella africana e quella calabrese-rosarnese, lasciando spazio anche
all’immaginazione , sia mia che di chi osserverà le foto. Simulacri nel senso di luoghi che non esistono più, spectrum, nella accezione della fotografia, mantenendo un legame con la
spettacolarizzazione (alcune foto ritraggono scenari che sembrano quasi set teatrali o cinematografici naturali, dove non vi è nulla di precostituito, ma esistono in se) e aggiungono quella cosa
spaventosa che vi è in ogni fotografia : il ritorno del morto, citando R. Barthes, che in questo caso lo incarna pienamente.
Sono i luoghi a parlare , pur raccontando storie di uomini e di scontri. Il fatto che ho documentato il subito dopo, innanzitutto, mi ha permesso di avere uno sguardo più lucido e dei tempi di
riflessione maggiori rispetto a quello a cui stavamo assistendo, che ritengo non avrei potuto fare durante gli scontri. Ad un anno dalla rivolta ci si chiede cosa è realmente cambiato , e se
lo chiede anche la nuova ondata di braccianti africani che sono ritornati sia a Rosarno, che nelle altre aree agrumicole calabresi.
http://witness.fotoup.net/index.php?id=167
http://www.darkmatter101.org/site/2010/10/10/editorial-race-at-work-the-rise-and-challenge-of-italian-racism/
http://www.scirocconews.it/index.php/2011/05/19/rosarno-8-gennaio-2010-luoghi-per-non-dimenticare-ph-ivana-russo/
biografia
Ivana russo, cosentina, ha studato al DAMS, approfondendo una tesi sul rapporto tra cinema e pittura, in particolare su Julian SHanabel. Da anni si dedica professionalmente in Italia e in Europa alla produzione e documentazione fotografica, alla produzione video e all'organizzazione di eventi culturali, collaborando con Enti pubblici , istituti Universitari, la Rai, società di produzioni televisive, centri d'arte e cultura, riviste on line. Con una Formazione anche nel campo del teatro , ha al suo attivo numerose personali e collettive di fotografia video e videoinstallazioni sul terrorio nazionale e internazionale. Ha vinto premi per concorsi nazionali nelle arti visive e numerosi suoi lavori sono stati selezionati in importanti festival internazionali.
Tra i suoi lavori una video-conversazione, sull’allestimento la Storia e il Presente dell’ artista Jannis Kounellis, acquisito al B.A.S.E. Centro di documentazione del Museo MAXXI di Roma, un video- documentario con installazione fotografica, in un quartiere di Cosenza “Santa Lucia : L’anima e la carne” , finalisti in diversi festival . Si interessa anche di documentazione fotografica nell’ambito del reportage di viaggio come in Africa o Parigi.., e in quello sociale e musicale . Nell’ ambito Musicale ha avuto collaborazioni con diversi artisti , come Canio Loguercio, Sud Sound System, Enza Pagliara , Taragnawa, con questi ultimi tre ha realizzato il video Note Nere, Viaggio a sud della musica, presentato in diversi festival finalista nel Premio Internazionale del Reportage e del Documentario del Mediterraneo RAI. In ambito teatrale ha realizzato il video documentario sul gruppo teatrale Motus , “Prime indagini sulla ribellione di Antigone”, e all’installazione fotografica Antigone’s rebellion tratta dallo spettacolo dei Motus. In ambito sociale ha realizzato il Video We will never forget this sui fatti di Rosarno, con relativa installazione fotografica, pubblicato su diverse riviste di fotogiornalismo. Inoltre ha collaborato spesso realizzando dei video premiati in diversi festival con il Centro contro la violenza alle donne, Roberta Lanzino . Ha realizzato con il Centro sperimentale di Fotografia Adams di Roma un reportage fotografico sulla città di Berlino.E' stata tra le dieci artiste donne selezionate per il progetto “Artiste da Sud”, e recentemente un suo scatto fotografico ha avuto la menzione speciale nel concorso vedere l'altro , vedere la shoah. Il suo ultimo documentario Cantieri Urban superstar è stato in concorso al Bellaria film festival nella sezione casa rossa doc dedicata all’arte.
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